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Igiene e pulizia della casa

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Igiene e pulizia della casa

Mito da sfatare: la casa sterilizzata non esiste. Di più, la troppa pulizia fa persino male. Dall’organizzazione delle pulizie, alla scelta dei detergenti, alle precauzioni per un loro utilizzo sicuro, come conciliare igiene domestica, rispetto per l’ambiente e salute personale.

Consiglio Difficoltà Convenienza
1 Fai arieggiare sempre i locali: al mattino, dopo aver cucinato, durante e dopo le operazioni di pulizia. Tutta salute
2 Metti ordine nei locali prima di cominciare le operazioni di pulizia, differenzia gli attrezzi e i panni a seconda dell’area di lavoro. Risparmierai tempo e, se utilizzi l’aspirapolvere, eviterai di consumare energia inutilmente.
3 Riduci le tipologie e il consumo di detergenti, rispetta le istruzioni d’uso, prova le vecchie ricette a base di ingredienti naturali (funzionano!). Tutto risparmio, l’ambiente ringrazia.
4 Controlla la composizione in etichetta dei prodotti, preferisci quelli certificati con marchio Ecolabel (simbolo della margherita), presta attenzione all’imballaggio e opta, quando puoi, per detergenti alla spina o in ricariche concentrate.

La casa è l’ambiente in cui trascorriamo più tempo, il luogo dove mangiamo, dormiamo, lavoriamo, cuciniamo e svolgiamo la maggior parte delle nostre attività. Nella misura in cui ce ne prendiamo cura ci prendiamo anche cura di noi stessi. Abitare un ambiente sano e pulito dovrebbe insomma essere tra le nostre priorità. Ma cosa intendiamo per pulizia?
L’immagine di una casa igienizzata e priva di germi e di batteri è quanto di più distante si potrebbe incontrare nella realtà. Anche la casa più immacolata non sarà mai come la sala operatoria di un ospedale né tantomeno dovrebbe aspirare a diventarlo. Più realisticamente abituiamoci a pensare alla nostra casa come a una parte dell’ecosistema che utilizza risorse (cibo, elettricità, combustibile, acqua, aria, prodotti finiti) e produce output nell’ambiente (fumo, gas di combustibile, immondizia, fertilizzanti e pesticidi, esalazioni da prodotti chimici per la pulizia della casa). Sottoposta alle conseguenze dell’inquinamento outdoor, la casa stessa contribuisce ad incrementarlo. E le nostre abitudini domestiche, pulizie comprese, fanno la loro parte. Cominciamo con l’intervenire su queste. Perché la pulizia è prima di tutto una questione di buon senso.

Pulire casa, una questione di buon senso
Passiamo ore a tirare a lucido un pavimento o a spolverare la libreria di casa. Ma i risultati tanto attesi non si vedono un granché. I cattivi odori permangono, la polvere anche. Occhio allora alle abitudini nostre e di chi abita con noi. Molte di quelle sono le prime a vanificare i nostri sforzi.

  • Aeriamo regolarmente tutti i locali. Negli ambienti poco arieggiati l’umidità crea le condizioni ideali per la proliferazione di acari (in un solo grammo di polvere se ne annidano tra i 2mila e i 15mila esemplari!) e di parassiti come funghi, muffe e tarme.
  • Prima di rifare il letto, esponiamo cuscini, trapunte e coperte all’aria e al sole, anche nel periodo invernale. Scuoterli dentro casa non serve e anzi peggiora le cose: la polvere sollevata viene rimessa in circolo e si finisce col respirare ancora peggio.
  • Mai fumare dentro casa o perlomeno aerare sempre molto bene i locali fumosi. Ne guadagnerà l’aria che respiriamo.
  • Dopo aver cucinato far cambiare sempre aria in cucina: anche i vapori legati alla cottura possono nuocere all’aria di casa in quanto vi immettono gas potenzialmente tossici come il monossido di carbonio e il biossido di azoto.
  • Attenzione agli hobby domestici: ben vengano i piccoli lavori di falegnameria purché in locali dedicati se non vogliamo che la nostra libreria sia sempre coperta da uno spesso velo di polvere.
  • Abiti da lavoro: una volta a casa meglio dismetterli, soprattutto se si è rimasti a lungo a contatto con colle, vernici e metalli. Abiti e scarpe sono i primi veicoli dello sporco di casa nostra.

Il metodo. Come partire con il piede giusto
Come ogni attività, anche le pulizie domestiche richiedono un metodo. Razionalizzarle è importante per evitare inutili perdite di tempo e di denaro.

  • Abituiamoci a preparare gli spazi da pulire facendo sempre ordine nei locali prima di armeggiare con scope e spazzoloni. Renderemo così più agili e veloci le operazioni di pulizia ed eviteremo che i nostri apparecchi restino accesi a vuoto con inutili sprechi di energia. Se poi l’aspirapolvere è di quelli a vapore, con consumo maggiore rispetto a quelli tradizionali e con necessità di tempi di riscaldamento, vale la pena utilizzarlo solo quanto tutta la casa è in ordine e pronta per essere vaporizzata.
  • Organizziamo i materiali per la pulizia. La composizione dello sporco varia da locale a locale e in base all’attività che vi viene svolta. Squame di pelle e capelli si annidano nei luoghi dove si dorme o si resta seduti più a lungo. Cenere e fuliggine si concentrano in tutti i locali in cui si fa uso di camini, stufe e caldaie. Lo sporco secco, che si trova in concomitanza dei residui calcarei prodotti dall’acqua, è tipico di bagni e cucine. Differenziare gli attrezzi e i panni è il primo passo per evitare la trasmissione di potenziali contaminanti tra ambienti e superfici diverse. Un buon metodo è quello di abbinare ad ogni area di lavoro un colore che corrisponda al colore degli strumenti utilizzati per pulire quell’ambiente. Così facendo risparmieremo tempo per identificare il materiale che ci occorre ogni volta e abbatteremo i potenziali rischi di contaminazione.

Pulire sì, senza esagerare
Troppo spesso con l’uso e l’abuso di molti prodotti l’igiene della casa sta entrando in contrasto con la nostra salute e con la qualità delle acque di mari e fiumi. In media il consumo pro-capite di detergenti per la casa si aggira sui 30/40 kg l’anno e una quota dominante, oltre il 25%, è rappresentata dai detersivi per il lavaggio di indumenti.

  • Riduciamo le tipologie e il consumo dei prodotti per la pulizia domestica.
  • Preferiamo prodotti con marchio comunitario di qualità ecologica (Ecolabel): riducono i rischi per la salute, comprese irritazioni della pelle e degli occhi, e si degradano in sostanze non pericolose quando immessi nell’ambiente.
  • Utilizziamo tutte le volte che è possibile ingredienti semplici e naturali. Per la pulizia delle superfici plastiche, come ad esempio il frigorifero, l’aceto di vino è ottimo, anche per il suo effetto deodorante. Per lucidare i rubinetti ed eliminare il calcare dalle superfici lavabili, ma anche al posto dell’ammorbidente per il bucato in lavatrice e come brillantante nella lavastoviglie, si può utilizzare una soluzione di acido citrico al 10-15%.
    Non dimentichiamo poi che la temperatura aumenta l’efficienza dei detersivi: il forno, ad esempio, andrebbe pulito quando è ancora tiepido.

Prevenzione prima di tutto
D’obbligo prima dell’uso leggere attentamente l’etichetta che accompagna i detergenti per la casa e attenersi alle istruzioni riportate su quantità e modalità d’impiego, evitando nel modo più assoluto iniziative personali per non incorrere in rischi seri per la salute.
Ecco alcuni accorgimenti da non sottovalutare:

  • Mai usare una quantità maggiore di prodotto: i risultati non saranno migliori, anzi. Un eccesso di prodotto rende più opache le superfici e più difficile il risciacquo e alla lunga danneggia le superfici trattate.
  • Mai usare i prodotti per scopi diversi da quelli per i quali sono destinati. Così facendo li renderemo inefficaci. Ad esempio, se si vuole sfruttare il potere battericida della candeggina per lavabi e WC è bene usarla in bassissima quantità solo dopo accurata detersione e risciacquo, perché risulta efficace solo per contatto diretto.
  • Evitare di mescolare prodotti diversi tra loro. Il rischio è che possano reagire chimicamente e sviluppare vapori pericolosi. Candeggina e ammoniaca non andrebbero mai sciolte in acqua bollente per evitare che si formino vapori irritanti e un’inutile dispersione di prodotto.
  • Attenzione alla protezione personale: la nostra pelle assorbe le sostanze con cui viene a contatto, pertanto le mani vanno sempre protette con guanti di gomma per prevenire dermatiti allergiche. L’utilizzo di anticalcare (anche l’aceto) su superfici metalliche come l’acciaio inox può mobilizzare i metalli e portare al rilascio di nickel, una delle sostanze più allergenizzanti che si conoscano.
  • Dopo l’uso arieggiare sempre le stanze: una ventilazione uniforme della casa accelera la dispersione dei vapori delle sostanze volatili. Per lo stesso motivo è consigliabile chiudere ermeticamente i contenitori dopo averli utlizzati e conservarli ben chiusi in un luogo riparato (in queste condizioni possono essere conservati anche per 3-5 anni).

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